Nell’ultimo decennio ha seguito ogni cliente di Stamplast, dal primo contatto, portando l’azienda a sviluppare il mercato italiano, ma soprattutto quello estero, verso paesi europei ed extra-europei. In un paese in particolare Debora Del Monego si trova a suo agio: in Svizzera. Lì è nata e cresciuta. Grazie alla rete elvetica di clienti Stamplast, che rappresentano oltre il 30% del mercato estero, torna nel suo Paese natale più volte l’anno. La pandemia ha limitato le relazioni, ma la nostra responsabile commerciale ha già ripreso a viaggiare: le soluzioni migliori nascono dal dialogo faccia a faccia, dalla fiducia e dalla professionalità. Ne parliamo in quest’intervista a Debora Del Monego.
La conoscenza delle lingue è fondamentale per chi cura le vendite e le relazioni con i clienti a livello internazionale. Come hai sviluppato la tua conoscenza linguistica?
“La lingua è uno strumento fondamentale nella gestione dei cliente, anche se non è assolutamente l’unico. Si sa bene che ci sono varie forme di comunicazione. Resta il fatto che la lingua, meglio ancora se è quella d’origine del cliente, è importante. Permette di stabilire un contatto di fiducia immediato, perché sicuri di essere compresi correttamente.
La mia conoscenza linguista tedesca deriva dal fatto che i miei genitori, emigranti, si sono conosciuti a Zurigo, in Svizzera. Si sono innamorati e sposati e siamo nati io e mio fratello. Ho da sempre frequentato la scuola in lingua tedesca, essendo nel cantone tedesco. Questo mi ha permesso di confrontarmi fin da subito con, da una parte, la realtà e la lingua italiana respirata in casa e, dall’altra, mentalità e impostazione svizzere.
All’età di 16 anni mi sono poi trasferita a Sedico, in provincia di Belluno, dove ho frequentato la Ragioneria. Un bel salto, sia come modo di vivere, sia come cultura e scuola, ma anche come lingua. Portarsi alla pari, comprendere modi di fare e nuove abitudini, non è stato facile. Esperienze di vita che ti fanno crescere”.
La tua storia quindi rende la Svizzera un mercato speciale per Stamplast…
“Questo mio bagaglio rende il rapporto con i nostri clienti svizzeri senz’altro un po’ speciale. C’è una comprensione non solo linguistica, ma anche culturale. Un bella fetta del nostro business all’estero è proprio dedicato e coltivato in Svizzera. Non essendo poi lontana geograficamente, ci permette di fare più visite all’anno. Alcune servono semplicemente a conoscersi meglio, altre invece sono mirate su concreti punti da affrontare e soluzioni da trovare assieme. Questo ci permette di assicurare presenza, affidabilità e perché no, anche fiducia e professionalità.

Debora a Fakuma 2021
Qual è stato l’impatto della pandemia sulle relazioni commerciali?
“Grazie a questi solidi rapporti costruiti nel tempo, la pandemia non è riuscita a limitare rapporti e business. La costante presenza da noi garantita e le informazioni e rassicurazioni offerte ai clienti, hanno permesso di continuare a lavorare in maniera costante. Ho rassicurato man mano i clienti, spiegando quello che stava succedendo inizialmente in Italia. Dal punto di vista umano forse ci siamo avvicinati ulteriormente, perché ci si sosteneva a vicenda e anche moralmente. Quindi non sono state solo relazioni di business, ma con un profondo lato umano.
Le fiere sono venute meno, perché spostate o annullate più di una volta dagli organizzatori. Abbiamo comunque partecipato alla Fakuma a Friedrichshafen nel 2021. Da qualche parte bisogna sempre ripartire, ma per fortuna, nonostante tutto, abbiamo avuto nuovi contatti anche con il passaparola e altre ricerche. Siamo soddisfatti del nostro successo, in generale, sia per il mercato estero che per l’Italia. Non ci siamo mai fermati e stiamo lavorando a tanti nuovi progetti, stimolati anche dalle continue richieste dei clienti stessi.
Le video call e le email rendono efficiente il dialogo anche a distanza. Quale futuro vedi per fiere, visite aziendali e incontri faccia a faccia?
“Sarà che di carattere sono tendenzialmente ottimista, ma di lavoro da fare ce n’è. Lo scenario internazionale è complesso. Ora la guerra in Ucraina limita nuovamente certe relazioni commerciali.
Tuttavia, credo che non avremo grosse difficoltà. Siamo dei professionisti specializzati in certi settori, ad esempio il medicale e l’elettronico, che ci offrono sempre margine d’azione e nuovi spunti.
Sebbene in certi casi siamo stati limitati e un pò penalizzati dal Covid-19, le video call ci hanno permesso di proseguire con i progetti in corso. Vedo un futuro più sereno. Spero vivamente che potremo tornare ad una realtà pre-Covid o quanto meno avvicinarci il più possibile, perché il contatto diretto con il cliente era e resta fondamentale.
Altro fattore importante è sicuramente poter invitare i clienti e far vedere e valorizzare la nostra realtà. Spieghiamo le lavorazioni e cosa comportano, le possibili problematiche e soluzioni.
L’azienda è in continua evoluzione. Abbiamo investito su nuove macchine e tecnologia, sulla pianificazione sempre più efficiente, su lavorazioni speciali, vedi il nuovo reparto tampografia. Dopo 11 anni in Stamplast, auguro quindi a tutti noi un lavoro continuo, fatto di serietà, qualità e con tanti nuovi stimoli, nonostante la situazione mondiale che ci troviamo a vivere in questo periodo”.